domenica 25 novembre 2007

Tense - mercoledì 12 dicembre

Tense è un quartetto da camera che esegue composizioni originali con il respiro comune dei musicisti. Il tempo interno è sospeso o incalzato nel succedersi di temi composti ed improvvisazione. Il risultato è sempre differente, scaturito dal prendersi e dal lasciarsi, unire e dividere attraverso una linea d’orizzonte, un gioco di chiaroscuri e sfalsamento dei piani.



Olivia Bignardi: clarinetto
Pasquale Mirra: vibrafono
Francesco Guerri: violoncello
Antonio Borghini: contrabbasso

Pagnozzi Sound Club - mercoledì 5 dicembre

Un sound elettrico caratterizzato da una forte componente ritmica con riferimenti alla soul music e al R&b per un intenso concerto jazz-funk.

Guglielmo Pagnozzi, clarinettista e saxofonista attivo sulla scena del jazz italiano dai primi anni novanta, ha suonato con Lester Bowie, Famoudu Don Moye, Steve Lacy, Ernst Reijseger, Bob Moses, Furio di Castri, Paolo Fresu, Enrico Rava, Sangue Misto, Gianni Gebbia, Cristina Zavalloni, Roy Paci... Parallelamente ha coltivato interessi in ambito etnico e popolare. Dal 2000 è collaboratore stabile e co-arrangiatore della band del cantautore Giorgio Conte. In numerose occasioni ha composto musiche originali per il teatro.

Guglielmo Pagnozzi: sax alto, clarinetto
Lazzaro Piccolo: chitarra elettrica
Alessandro Trebo: piano
Salvatore Lauriola: contrabbasso
Gaetano Alfonsi: batteria

giovedì 22 novembre 2007

Triangle Architextures - mercoledì 28 novembre

Su piani differenti, su differenti piani.....vecchia e sempre attuale idea di far incontrare musicisti che suonano lo stesso strumento con approcci diversi tra loro. Diversi ma affini, curiosi di scoprirsi attraverso la composizione istantanea e l'elaborazione di sofisticate strutture ritmico-armonico-melodiche. Architetture trasparenti e moderne, leggere e solide, tecnologiche ma non troppo; il cuore continua a pulsare sotto la pelle dei beat, dei bit e dei timbri analogici e digitali.

Giorgio Pacorig: Fender Rhodes, devices
Fabrizio Puglisi: (digital) piano, synth ARP
Alfonso Santimone: (digital) piano, synth, laptop

giovedì 15 novembre 2007

Metropoli - mercoledì 21 novembre

Nader Ghazvinizadeh, iraniano, ha vissuto a Eesph'an e poi a Bologna. Allena la squadra di calcio del Botafogo, ha scritto di criminologia ed urbanistica su vari quotidiani, è stato giornalista radiofonico. Ha firmato la sceneggiatura dei film Drobgnac e Apocalisse in Via Orfeo. Suoi testi sono inclusi in Dieci poeti italiani (Pendragon), Poesia.Narrativa (La Meridiana) e Annuario di poesia 2004 (Castelvecchi). Presso la Giraldi è uscito Arte di fare il bagno. Emilio Torreggiani, musicista bolognese da sempre chitarrista dei Settlefish è stato l’anima compositiva della Seherazade Jazz Band che dava vita alle parole del poeta Nader.

Nader Ghazvinizadeh: testi, parole
Emilio Torreggiani: chitarra, elettronica


domenica 4 novembre 2007

DeLuxe Duo - mercoledì 14 novembre

Formazione inedita e dall'assortimento originale, DeLuxe Duo promette un viaggio intorno all'Elettronica Jazz. Andrea Benini e' attivo sulla scena musicale da più di 10 anni e continua ad esplorare una larga varieta' di stili: dal Jazz al Funk, dal Rare Groove al Nu Jazz. Musicista, Produttore, Dj fonda i Mop Mop nel 2003. Pasquale Mirra comincia a dedicarsi alla musica molto presto esibendosi in bande musicali. E' membro del collettivo Bassesfere, partecipa a diversi festival italiani tra cui Angelica, Clusone Jazz e Carega Jazz.

Andrea Benini: laptop, sample, ride
Pasquale Mirra: vibrafono

AbbaSabba - mercoledì 7 novembre

Abbasabba è la nuova creatura nata dall’incontro tra Vincenzo Vasi, Antonio Nijen Coatti (negli anni '90 insieme negli Ella Guru), Mirko Sabatini e i giovani musicisti Diego Sapignoli, batterista percussionista degli Aidoru e Matteo Ciminari degli I’m Anita alla chitarra. Differenti generazioni sonore a confronto danno vita ad un impasto musicale intriso di echi di jazz grottesco, freerock, improvvisazione radicale, elettronica inedita. Terreno comune dei cinque la poliedricità e le esperienze pionieristiche nell'ambito delle sonorizzazioni di film muti e di spettacoli teatrali.


Un live dal forte impatto emotivo da parte di una formazione composta da alcuni tra i più interessanti e talentuosi improvvisatori attualmente in circolazione in Italia.


Vincenzo Vasi: basso elettrico, voce, theremin
Mirko Sabatini: elettronica
Matteo Ciminari: chitarra elettrica
Antonio Nijen Coatti: trombone, conchiglie
Diego Sapignoli: batteria, percussioni assortite


O G M @ La Scuderia - nov.-dic. 007

O G M @ La Scuderia - novembre 007

martedì 30 ottobre 2007

O G M - suoni / parole / concetti

Organismi Geneticamente Musicali
Rassegna di suoni, parole e concetti by Rigatier & cOmper


C’è un ritmo nel mondo naturale. La vibrazione e la ripetizione di schemi regolari sono le basi di materia ed energia.

A un livello più accessibile agli umani, la ripetizione ritmica, l’oscillazione e la pulsazione sono aspetti dominanti della natura che tutti conosciamo: onde su una spiaggia, fasi lunari, giorno e notte, stagioni. Il nostro corpo e segnato da ritmi e pulsazioni. Il battito del cuore, il respiro, il ritmo regolare del camminare impresso nella memoria genetica nel corso della nostra vita da nomadi.

Queste esperienze primordiali di vita hanno originato molto tempo fa il nostro amore per il ritmo. Sviluppando il senso del ritmo, i nostri antenati scoprirono che era divertente cantare seguendo il ritmo. Le prime melodie le imparano dagli uccelli e da altri animali, i quali si servono tutti indistintamente di ripetizioni nelle loro canzoni.

Tutto ciò ci fa pensare come il primo segno di esistenza sia stato il rumore, a come il rumore si venuto prima di ogni altra cosa, prima della coscienza; ci fa pensare a come il nostro eterno e inesauribile fascino per la musica sia in parte conseguenza di qualche irreversibile memoria genetica che abbiamo e ci ricorda che prima di noi c’era il rumore e che su questo rumore si basa tutta la musica. Ogni genere di musica e un’eco dell’inizio dei tempi. Alcuni di questi echi sono più profondi e magari più precisi di altri.

Tuttavia, mettete insieme Eno e Duchamp e la loro influenza congiunta tocca tutto ciò che di artistico potete vedere e sentire oggi. Attraversando una storia fatta di momenti musicali, progressi umani, cambiamenti nell’arte, creazioni casuali, avvenimenti generali e invenzioni capitali, vi accorgerete che non appena l’elettronica entra a far parte della della realizzazione vera e propria dlla musica, è il suono, più della struttura compositiva, a diventare la cosa più importante.

E osservate come arte e intrattenimento siano sempre più vicine tra loro, attratte l’una dall’altra dall’inarrestabile ascesa della tecnologia, della comunicazione elettronica, dell’ossessione dell’immagine e dell’umorismo necessario per far fronte al collasso dei sistemi e della crescente stravaganza della frammentazione. Anonimi predoni del xx secolo, o “bastardi”, armati di un buon masterizzatore, di voglia di godersi la vita, di amore per la musica che sconfina quasi nella malattia, oltre che di un distorto senso dell’umorismo, mesolano tracce scaricate da internet, stravolgono i generi e riscrivono la storia della musica in un modo che ai musicisti non verrebbe mai in mente.

“Potete costruire un muro per fermare la gente ma, alla fine, la musica lo scavalcherà: E questo è il bello della musica, che non c’è difesa che tenga. Voglio dire, pensate a Giosuè e al cazzo di Gerico: hanno fatto a pezzi quel muro. E gli sono bastate due trombe.” (Keith Richards)